Ciao a tutti!

Nei precedenti post un collega ha posto attenzione sul tema del Covid-19 e la sua influenza nel concetto contemporaneo di abitare. L’ho trovato un tema estremamente interessante e cui su mi sono focalizzata molto come architetto nei mesi successivi al lockdown 2020, sia per ricerca personale che nella professione per conto committenti privati che manifestavano esigenze più mirate.

Volevo suggerire una lettura. Sono due raccolte di interviste a importanti figure contemporanee nel campo dell’architettura e del design, portate avanti da Fulvio Irace e Matteo Vercelloni. In queste interviste, oltre a toccare i temi legati alla pandemia, si affronta il ruolo dell’architettura nella società.

 

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Vi lascio alcune informazioni sugli autori. Fulvio Irace è un architetto e storico partenopeo che dagli anni ’80 si occupa di ricerca e eventi culturali artistici nel campo dell’architettura. Matteo Vercelloni è un architetto e professore presso numerose università italiane e collabora per numerose riviste settoriali.

Nelle fonti qui sotto ho inserito breve estratto e commento pubblicato sulla pagina del Giornale dell’Architettura per farvi un’idea del contenuto. Spero possiate essere interessati a un dialogo. I miei interventi preferiti sono stati quelli di Benedetta Tagliabue e Tadao Ando. Ve li copio qui:

Benedetta Tagliabue: “Secondo me l’architettura sta tornando a un momento femminile molto forte perché la texture come tessuto, come pelle, come parte esteriore, sta diventando una cosa importantissima”.

Tadao Ando: “Sono convinto che, in questa nostra epoca di computer e tecnologie, gli architetti devono fidarsi ancora del proprio istinto e contare sul potere dell’immaginazione umana. L’architettura è a un punto di non ritorno, in bilico, in un momento in cui sembra prevalere l’idea che gli esseri umani non sono più tanto necessari nel processo progettuale. Con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico siamo davvero a un passo dalla meccanizzazione dell’intero processo progettuale. Tuttavia, mentre l’architettura standardizzata e del «taglia e copia» sarà in grado di produrre velocemente e con un minimo controllo da parte dell’uomo, gli spazi capaci di ispirare speranza agendo sulla fisicità e sulle emozioni non possono essere costruiti con altrettanta facilità e rapidità. […] Ecco allora che l’architettura può aiutarci ad alleviare i grandi problemi della società”.

 

Fonti

Il Giornale dell’Architettura: https://ilgiornaledellarchitettura.com/

Articolo Le parole del post-Covid in 28 interviste. Fulvio Irace e Matteo Vercelloni raccolgono le opinioni di protagonisti dell’architettura e del design sulle sfide che ci attendono: https://ilgiornaledellarchitettura.com/2021/10/19/le-parole-del-post-covid-in-28-interviste/

IBS - Sguardi sull'architettura contemporanea. Interviste di Irace Fulvio: https://www.ibs.it/sguardi-sull-architettura-contemporanea-interviste-libro-vari/e/9788876446702

IBS - Sguardi sul design contemporaneo. Interviste di Matteo Vercelloni: https://www.ibs.it/sguardi-sul-design-contemporaneo-interviste-libro-vari/e/9788876446733?gclid=Cj0KCQiAmpyRBhC-ARIsABs2EApNVIpeGsQSicl7fj-LU1l7akztZVuJXgsJSalwrv_JjpdAxcQIV1waAoM3EALw_wcB

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Comments

  • Ciao Emanuela! Mi fa molto piacere che abbia continuato sul tema. Non conoscevo queste interviste. Cercherò di reperirle!
  • Molto interessante! Grazie mille per il suggerimento bibliografico Emanuela!
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