Una sala da musica insonorizzata grazie a due tonnellate di pneumatici. È successo a Parma.
A Parma c’è un’orchestra che prova in mezzo a copertoni abbandonati.
Detto così suona un po’ male, non è vero?
Ma è proprio quello che è successo: la Fondazione Toscanini, Ecopneus, Genesis e lo Studio A+C sono riusciti a riqualificare la Sala Gavazzeni – la più grande del Centro di Produzione Musicale “Arturo Toscanini”, 400 metri quadrati per cinque metri di altezza – grazie a circa 2000 chilogrammi di pneumatici (PFU, “pneumatici fuori uso”).
I copertoni, naturalmente, non sono stati impiegati così com’erano, nella loro forma originale. I PFU sono stati ridotti a un granulato, che una volta ripulito dalle scorie (metalliche e tessili) è stato unito a mastici. Il risultato finale: 170 pannelli fonoassorbenti, che isolano la sala dai rumori esterni ed eliminano il riverbero all’interno. (I pannelli sono poi stati ricoperti da legno di ciliegio.)
«Ci hanno chiamato per sapere se era possibile», spiega Giovanni Corbetta, direttore di Ecopneus, consorzio senza fini di lucro che raccoglie e ricicla i copertoni, «e così abbiamo ideato questi pannelli in grado di sposare perfezione acustica e salvaguardia per l’ambiente.»
Ma perché proprio gli pneumatici? La risposta risiede nelle proprietà della gomma riciclata – elasticità, resistenza, fonoassorbenza – le caratteristiche ideali per ridurre la trasmissione dei rumori e delle vibrazioni negli edifici, ma anche in strutture come campi da calcio e aree giochi per bambini (e persino articoli sportivi).
A dire il vero l’Auditorium Toscanini non è il primo edificio a beneficiare di un intervento acustico a base di gomme per auto. Prosegue Corbetta: «Anni fa un esperimento simile lo facemmo in una chiesetta sconsacrata in Maremma dove Legambiente teneva incontri e conferenze. L’eco sparì.»
L’ingegno non si usura, a differenza dei copertoni.
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