L’OICE, l'Associazione delle Società di ingegneria e architettura italiane aderente a Confindustria, prende posizione sul disegno di legge regionale della Sardegna in tema di disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale (finanziaria 2015) in cui si prevede (art. 5-bis) la costituzione di una società di capitali in house finalizzata a progettare, realizzare e gestire opere pubbliche di interesse strategico a livello regionale.
Nel merito è il vice presidente OICE, Maurizio Boi, a criticare l’impostazione del disegno di legge: “E’ la terza volta che la Regione annuncia in un disegno una nuova internalizzazione delle attività tecniche. Nulla da eccepire dal punto di vista della legittimità anche se si dovrebbe provare che il ricorso alla costituzione di una società regionale effettivamente risulti più conveniente del ricorso al mercato e realizzi una accelerazione degli investimenti pubblici. Non ne siamo affatto convinti ed è proprio sul punto dell’opportunità che tutto ciò è assurdo”.
Per Maurizio Boi “il rafforzamento della P.A. deve essere centrato sulle fasi di programmazione e controllo, mentre è antistorico, fonte di inefficienza e diseconomia rafforzare la progettazione creando una società ad hoc. In tutto il mondo le amministrazioni esternalizzano al massimo l’attività progettuale che oggi è sempre più tecnicamente sofisticata e richiede metodologie e processi altamente innovativi quali ad esempio il BIM. E’ folle pensare di creare un carrozzone pubblico, attrezzando e formando decine di tecnici interni alle amministrazioni, peraltro da tenere costantemente aggiornati, per fare quello che a costi più bassi e a qualità maggiore può essere fatto dai privati scelti con le dovute garanzie di trasparenza e qualità”.
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