Vincitore dell’edizione 2018 del Premio Pritzker è Balkrishna Doshi, architetto indiano che fu anche collaboratore di Le Corbusier e Louis Kahn.
“His work in architecture to affect humanity is deeply personal, responsive, and meaningful.”
Queste le parole della giuria del Premio Pritzker, che quest’anno ha deciso di conferire l’ambito riconoscimento all’architetto indiano Balkrishna Doshi. Doshi è il primo indiano a ricevere il premio, che nel corso di quasi quarant’anni è stato assegnato ad architetti provenienti da tutto il mondo (fra i Prizker Laureates ci sono anche due italiani: Aldo Rossi nel 1990 e Renzo Piano nel 1998).
Doshi inizia a studiare architettura nel 1947 (lo stesso anno in cui, tra l’altro, l’India ha proclamato la propria indipendenza) presso il Sir J. J. College of Architecture di Mumbai. In seguito si trasferisce in Francia, dove lavora con Le Corbusier. Tornato in India, Doshi si occupa della supervisione dei progetti per le città di Chandigarh e Ahmedabad. In quest’ultima, nel 1962, collabora con Louis Kahn.
Doshi è stato premiato il 16 maggio scorso presso l'Aga Khan Museum di Toronto, dove ha ricevuto – come vuole la decennale tradizione del premio – un certificato cartaceo con la motivazione ufficiale, una medaglia di bronzo (che ha preso il posto, dopo il 1987, delle sculture di Henry Moore) e un premio in denaro di 100.000 dollari.
Chi sarà il prossimo Prizker Laureate?
Puoi leggere l’annuncio ufficiale all’indirizzo https://www.pritzkerprize.com/ laureates/balkrishna-doshi
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