Il nuovo Decreto Attuativo per la “Transizione 5.0”, presentato a inizio mese in una conferenza stampa alla Camera, è stato accolto con favore dai Consigli Nazionali degli Ingegneri e dei Periti Industriali. L’iniziativa punta a stimolare gli investimenti nel settore dell’innovazione e del risparmio energetico, offrendo incentivi economici significativi e introducendo disposizioni specifiche per le professioni tecniche, tra cui ingegneri e periti industriali.
Il decreto include diverse misure destinate a supportare la transizione energetica e digitale delle imprese italiane, con un credito d’imposta fino al 45% per chi investe in tecnologie orientate al risparmio energetico. Tra le novità più rilevanti, si segnala l’inclusione dei moduli fotovoltaici assemblati nell'UE con celle non-UE tra quelli ammissibili per gli incentivi. Inoltre, gli incentivi saranno applicabili anche retroattivamente, per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025.
Nel corso della conferenza stampa, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha evidenziato come, in analogia con il Piano 4.0, anche il nuovo decreto prevede l'inclusione degli ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell'Albo e dei periti industriali iscritti nelle sezioni "Meccanica ed Efficienza Energetica" e "Impiantistica Elettrica e Automazione" tra i soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni obbligatorie per gli investimenti. Questo riconoscimento delle competenze professionali permetterà alle imprese di rivolgersi a esperti qualificati nel campo delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica.
Il riconoscimento delle competenze professionali e della formazione
Angelo Domenico Perrini, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha sottolineato l'importanza di questo decreto per la modernizzazione e l'innovazione del settore industriale italiano, ringraziando il Governo per aver reso operativo il piano di Transizione 5.0. “Finalmente – ha dichiarato Perrini – gli ingegneri e i periti industriali vedono riconosciuta la loro competenza attraverso l'abilitazione a rilasciare le certificazioni previste dalla normativa. Questo garantirà che solo professionisti qualificati e debitamente registrati possano certificare la conformità degli investimenti ai requisiti del decreto.”
Perrini ha anche criticato le politiche precedenti che avevano dato spazio a professionisti non regolamentati, una prassi che il nuovo decreto intende correggere. Ha inoltre richiamato l'attenzione sull'importanza della formazione continua per garantire la preparazione dei professionisti nell'era della digitalizzazione e dell'innovazione tecnologica. Secondo Perrini, il rafforzamento delle competenze ingegneristiche non solo migliorerà la qualità dei servizi e delle infrastrutture, ma servirà anche a proteggere gli interessi pubblici.
Sul tema dell’equo compenso, Perrini ha sottolineato come esso rappresenti uno strumento fondamentale per garantire che i professionisti siano remunerati in modo adeguato per il loro lavoro. Ha avvertito che pratiche di lavoro sottopagato possano compromettere la qualità delle prestazioni e aumentare i rischi per la sicurezza e l’efficacia delle infrastrutture.
Uno sguardo importante sul tema della sicurezza sul lavoro
Sul tema della sicurezza sul lavoro, Perrini ha messo in evidenza l'importanza di una continua formazione e aggiornamento dei professionisti per garantire la conformità alle normative di sicurezza. Ha denunciato la presenza di incidenti causati da una formazione inadeguata e ha ribadito che conoscere e rispettare le norme di sicurezza è essenziale per la buona riuscita di ogni progetto ingegneristico.
Giovanni Esposito, Presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, ha anch’egli sottolineato l’importanza delle professioni tecniche per l’economia italiana, particolarmente per le piccole e medie imprese, che sono la colonna portante del sistema produttivo del Paese. Esposito ha apprezzato il decreto Transizione 5.0 per il riconoscimento formale delle competenze dei periti industriali, definendolo una vittoria importante per il settore.
Anche Esposito ha sollevato la questione della sicurezza sul lavoro, suggerendo l’istituzione di un registro nazionale di professionisti qualificati, simile a quello per i professionisti della prevenzione incendi. Tale misura, ha spiegato, potrebbe migliorare gli standard di sicurezza e garantire uniformità delle competenze a livello nazionale.
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