Buoni propositi per il 2022 da Ingegneria Elevato n

Bentrovati e benvenuti in questo nuovo anno ricco di nuovi obbiettivi e nuovi propositi!

L'anno passato ha sicuramente portato moltissime società e professionisti a ridimensionarsi, rinnovarsi ed evolversi sulla base delle nuove esigenze imprenditoriali, gestionali e spaziali dettate dalla pandemia Covid-19. Il 2022 sembra porre sin dal suo principio le stesse esigenze: un modo di lavorare dinamico e versatile che non sia vincolato ai confini dell'ufficio o del territorio, ma si espanda e comunichi con altre realtà.

In riferimento a ciò, vi forniamo qualche spunto per iniziare al meglio l'organizzazione del lavoro per l'anno che verrà: un piccolo estratto dal libro Ingegneria elevato n - Ingegneria del Futuro o Futuro dell’Ingegneria? su come un’azienda si possa aprire a nuove possibilità e avviare le principali fasi di trasformazione verso l’innovazione.

Buona lettura!

 

“L’apertura culturale di un’azienda crea “spazio” per il cambiamento in atto, perché essa avrà la possibilità di sviluppare un modello mentale inclusivo e capace di adattarsi alle esigenze individuali ed ai cambiamenti del mercato.

Il gruppo dirigente di una impresa o di un Network deve essere recettivo a nuovi modi di pensare, ma anche l’intera Organizzazione deve possedere una struttura che possa acquisire nuovi modelli di pensiero. Occorre sviluppare, quindi, degli atteggiamenti che la rendano più flessibile e più preziosa per questa era digitale. In questo modo, i clienti che desiderano sviluppare rapporti di co-creazione, anche a lungo termine, hanno la possibilità di farlo. I leader possono governare il sistema, ma devono porre attenzione alle esigenze di co-creazione degli utenti interagendo con essi in modo da favorire l’innovazione che spesso giunge proprio da loro. Le analisi dei Big Data saranno, pertanto, usate per guidare la comprensione e il processo decisionale.”

“Dopo aver esaminato quali sono le strategie necessarie alle imprese per avere successo, gli Autori di “The Network Imperative” hanno individuato persino un processo che si svolge in cinque fasi finalizzato alla trasformazione di un’Organizzazione da un modello tradizionale ad uno di business più scalabile e redditizio, che consente di creare una rete più facilmente adattabile alla capacità dell’Azienda stessa. 

Queste le cinque fasi:

  1. Pinpoint che consiste nell’identificazione del modello di business attuale tra i quattro innanzi descritti – Asset Builders, Service Providers, Technology Creators e Network orchestrators – in modo da essere in grado di creare una nuova e più preziosa visione della Rete;
  2. inventariare, operazione finalizzata alla catalogazione di tutti i beni dell’Azienda, concentrandosi su quelle attività che storicamente non sono state attentamente valutate o gestite – come quelle immateriali, il capitale intellettuale e le relazioni – e valutando il Know-how dell’Organizzazione per comprendere quali capacità già si possiedono e quali devono essere ancora sviluppate per avere successo nella Rete;
  3. visualizzare la propria Organizzazione come una rete digitale, ossia creare il nuovo modello di business adatto alla rete, investendo capitale, tempo e talenti per iniziare a generare il maggior valore che questo modello di business può offrire;
  4. operare, esportando il proprio modello di business in Rete – fase che si concretizza nel selezionare con cura il leader di Rete e il Team di persone capaci di stimolare la gente alla partecipazione e alla co-creazione – e realizzando uno stile di gestione rinnovato per attrarre nuovi membri nella propria rete, decidendo nel contempo come si intende premiarli per la loro partecipazione o per le innovazioni che apporteranno all’Organizzazione;
  5. tracciare, che consiste nel misurare ciò che conta per un business Network, monitorando in particolare la salute delle sue tre componenti – il Network, la piattaforma e il Team interno – stabilendo con quale cadenza e tempestività effettuare questo monitoraggio e attivandosi per la sua sperimentazione.

In merito alla quinta fase, gli elementi essenziali da misurare per il Network sono le dimensioni, la crescita, l’attività, il valore e il sentimento. Per il Team è opportuno tenere sotto controllo il morale, il tempo che ogni membro della squadra trascorre in rete e l’interazione che riesce a stabilire con i partecipanti della rete stessa. Infine, per effettuare il monitoraggio della piattaforma occorre valutare se è facile da usare, i suoi tempi di inattività, il numero di interazioni e di utenti attivi.

Possiamo concludere tutte queste considerazioni sostenendo che l’ingegneria è un’attività in grado di operare perfettamente in Network. Infatti, perché siano svolte le sue attività, ha bisogno di un numero enorme di collaboratori che, inoltre, variano a seconda del progetto. Nel caso del progetto di una ferrovia, una diga, una galleria o un ponte di ampia luce in struttura metallica non si possono utilizzare le stesse professionalità che si impiegherebbero per quello di una scuola, un museo, un edificio residenziale, ecc. L’uomo, così come l’ingegnere, non è onnisciente: uno specialista di restauro non sarà altrettanto competente nella progettazione dei calcoli per opere in cemento armato, un geotecnico potrà affrontare correttamente i problemi connessi con lo scivolamento di un pendio, ma non sarà capace di progettare un impianto elettrico, e via dicendo.

Nelle Società di ingegneria tradizionali si affrontava ogni tipo di incarico pretendendo di possedere tutte le competenze necessarie, con conseguenze a volte disastrose. Bisogna che ogni progetto riceva un apporto specialistico appropriato, soprattutto se si ha a che fare con il campo della tecnologia dove nemmeno un esperto di quel settore (impianti elettrici, impianti termici, impianti meccanici, impianti di telecomunicazioni, informatica, ecc.) potrebbe risultare adeguato se non si documentasse incessantemente sull’evoluzione delle tecnologie e dei materiali a disposizione.

Per il Network Manager, è molto importante, quindi, comprendere quali figure professionali sono indispensabili e come costituire ogni Team. È chiaro che attraverso un Network è più facile trovare esperti, specialisti e appassionati. Prima dell’avvento del BIM, non era possibile collaborare in modo aperto, ma ora che si dispone di questo strumento essenziale, anche il Network diventa fondamentale per riuscire a realizzare il miglior progetto possibile. Perché nella rete è possibile trovare il progettista esperto di cemento armato, quello che si occupa esclusivamente di costruzioni in acciaio e l’appassionato di edifici in legno, il “mago” del restauro, come l’architetto specializzato in urbanistica o l’illuminotecnico geniale, ecc., basta indicare nella ricerca la giusta parola chiave…”

Ingegneria elevato n- Ingegneria del Futuro o Futuro dell’Ingegneria? (da pg.314 a pg. 319) dagli autori Maurizio Boi e Patrizia Boi.

 

Per maggiori informazioni riguardo il libro e i temi trattati in questo estratto, vi invitiamo a mandare una email a info@collengworld.com o accedere al link nei dettagli.

Fonti

M. Boi, P. Boi, Ingegneria Elevato n: Ingegneria del Futuro o Futuro dell’Ingegneria?; Merangoli Editrice; Roma, 2017. 

Per acquisto: Amazon https://www.amazon.it/Ingegneria-elevato-del-futuro-dellingegneria/dp/8898981147; Libraccio https://www.libraccio.it/libro/9788898981144/maurizio-boi-patrizia-boi/ingegneria-elevato-n-ingegneria-del-futuro-o-futuro-ingegneria.html; IBs https://www.ibs.it/ingegneria-elevaton-ingegneria-del-futuro-libro-maurizio-boi-patrizia-boi/e/9788898981144; Mondadori https://www.mondadoristore.it/Ingegneria-elevaton-Maurizio-Boi-Patrizia-Boi/eai978889898114/ .

 

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