Dal disegno a mano a BIM

Per i professionisti delle costruzioni la rappresentazione grafica è un tema essenziale per la trasmissione delle conoscenze. Nel corso dei secoli le convenzioni rappresentative si sono modificate per sopperire a sempre più diverse esigenze, ma negli ultimi settant’anni i progressi tecnologici hanno portato a una velocizzazione dei processi e a un aumento del dettaglio e del controllo dell’opera.

Si parte sicuramente dalla conoscenza di base del disegno tecnico, trasversale a tutte le modalità e tipologie di rappresentazione. Il disegno tecnico è una forma di apprendimento visivo che fornisce dati di misura e di forma utili per analizzare manufatti di vario genere. Si tratta di una rappresentazione grafica di elementi geometrici presenti nello spazio, le cui regole base sono dettate dalla geometria descrittiva, secondo la quale ad ogni singolo segno è associato un significato spaziale. I disegni, nel loro insieme e grazie a differenti viste, servono a descrivere il manufatto per intero.

In principio ciò avveniva attraverso il disegno a mano, dunque eseguito da un tecnico tramite utensili e strumenti di supporto, dalle matite ai rapidografi per tracciare le linee, oltre che compasso, riga, squadra, normografo e curvilineo. Si possono osservare fotografie del Novecento in cui gruppi di progettisti sono sdraiati a terra per disegnare cartografie urbane di svariati metri quadri. Ovviamente, con tali presupposti, il tempo era una componente rilevante nella progettazione: le modifiche da una versione all’altra non erano immediate, dunque il processo progettuale era più approfondito e frenetico come al giorno d’oggi.

A partire dagli anni Cinquanta del ‘900 si è iniziato a ragionare su sistemi di disegno computerizzato, i quali, nel corso dei decenni, hanno affrontato numerosi cambiamenti e miglioramenti. I software grafici per il supporto dell'attività di progettazione e di disegno tecnico sono chiamati CAD, ovvero Computer-Aided Design/Drafting. Negli anni ’50 lo scienziato Patrick J. Hanratty sviluppò PRONTO (Program for Numerical Tooling Operations), il primo sistema di programmazione a controllo numerico commerciale. Nel 1963Ivan Sutherland presenta la tesi di dottorato presso il M.I.T. basata su un sistema sperimentale che consentiva al progettista di disegnare su un monitor a raggi catodici con una penna ottica. Negli anni Settanta di applicò il CAD dentro grandi aziende elettroniche, automobilistiche, aerospaziali e navali. È a partire dal 1980 che vennero sviluppati sistemi CAD per microcomputer con monitor a grafica raster e nel 1982 viene lanciato AutoCAD di Autodesk, ovvero il primo software CAD di progettazione 2D realizzato per PC anziché computer mainframe o minicomputer. È negli anni Novanta che la diffusione del CAD diventa di uso comune, grazie anche alla semplificazione nell'uso del computer dovuto alla diffusione delle interfacce utente grafiche e l'abbassamento dei costi dell'hardware. Da lì il resto è storia: abbiamo visto negli ultimi decenni come il disegno CAD si sia largamente diffuso e implemento, ad esempio con l’uso della modellazione in 3D.

 

L’ultima frontiera del disegno è sicuramente il BIM. Il Building Information Modeling (BIM) – di cui abbiamo parlato abbondantemente nei gruppi di discussione e nel Blog negli scorsi anni - è una delle principali metodologie di management che ha preso piede nell’ultimo decennio nel settore dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni. Il BIM è un sistema integrato di procedure e tecnologie che consente di costruire digitalmente accurati modelli virtuali di un edificio a supporto di tutte le fasi del processo di realizzazione di un’opera permettendo un’analisi e un controllo più efficienti rispetto ai processi tradizionali. La tecnologia BIM si basa sul concetto di interoperabilità e di risoluzione delle interferenze: la prima è la possibilità di scambiare i dati contenuti nel modello progettuale di partenza tra diverse piattaforme software e applicativi destinati alle diverse funzionalità coinvolte nelle attività; la seconda è una parte fondamentale del workflow BIM che permette di verificare, controllare e risolvere le problematiche tra gli elementi del modello multidisciplinare. Una volta completati, i modelli BIM contengono in modo preciso la geometria e i dati necessari alle fasi di progettazione, di scelta del contraente, di realizzazione e successivamente di gestione della vita utile dell’edificio.

Ad oggi il BIM diventato un processo standard per tutti gli edifici e si sta integrando nella legislazione per i contratti pubblici di tutta l’Europa. Infatti, la Direttiva 2014/24/EU sugli Appalti Pubblici esprime in modo chiaro l’indicazione di introdurre il Building Information Modeling all’interno delle procedure di Procurement degli Stati Membri. Per quanto riguarda l’Italia, a partire dal 2019 è obbligatorio per tutti gli appalti pubblici sopra determinate soglie e, attraverso una serie di scadenze progressive, verrà reso obbligatorio per tutte le costruzioni. Solo i lavori semplici potranno essere effettuati con i metodi tradizionali, come ad esempio, i palazzi residenziali senza particolari problematiche di sicurezza.

 

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Fonti

 

Larapedia – Disegno tecnico https://www.larapedia.com/ingegneria_disegno_tecnico/disegno_tecnico.html

 

Dormakaba - Disegno a mano addio: un breve sguardo alla storia del BIM https://blog.dormakaba.com/it/disegno-a-mano-addio-un-breve-sguardo-alla-storia-del-bim/

 

Archicad - Dal CAD al BIM in 9 passi https://blog.archicad.it/bim/dal-cad-al-bim-in-9-passi

 

Progetto 2000 – Dal CAD al BIM: l’origine del CAD https://www.progetto2000web.com/articoli/bim/dal-cad-al-bim-lorigine-del-cad/

 

EmiCAD - Flusso di lavoro di progettazione 3D BIM vs Disegno 2D https://www.emicad.it/blog/flussi-di-lavoro-3d-vantaggi-del-bim/

 

 

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