Torri del vento, la ventilazione naturale iraniana

Si chiamano bagdhir in lingua natìa, da noi tradotte come "torri del vento": sono un elemento architettonico tradizionale dell'Iran, utilizzato per creare una ventilazione naturale negli edifici come edifici privati ma anche cisterne, ghiacciaie, caravanserragli, moschee. Furono create dall'impero persiano per mitigare il caldo torrido all'interno degli edifici e si diffusero in Iran, ma anche Pakistan e Afghanistan. In effetti, non abbiamo la certezza che la prima Torre del vento sia nata in Iran, ma sicuramente è lì che se ne conserva il maggior numero. Rappresentano tutt’oggi i sistemi di raffrescamento passivo più sofisticati al mondo.

Yazd in particolare, che si trova nella parte centrale dell'Iran moderno, ne conserva ben 180, moltissimi dei quali ancora in uso. Questo è stato possibile grazie alla sua posizione geografica: la città, a oltre 1200 metri sul mare, in quasi 3000 anni di storia ha subìto pochissime guerre e invasioni e questo gli ha permesso di mantenere un'architettura quasi intatta. La città ha un clima desertico con temperature estive che toccano i 40° ed è proprio lì che si trova la torre del vento più alta.

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Tecnicamente il badghir consiste in un canale con la sommità chiusa, sovrastante i tetti, che cattura il vento e lo fa circolare all’interno dell’edificio. In assenza di vento, permette invece all’aria calda imprigionata di fuoriuscire. La parte superiore del suo canale, costruito di solito in adobe, mattone crudo, legno o gesso, è composta da aperture verticali, mentre quella inferiore si apre nella stanza da ventilare. Le Torri del Vento furono realizzate in differenti modi, dalle più semplici utilizzate sin dall’Antico Egitto fino alle più complesse della Persia che sfruttavano la presenza dei Qanat, corsi d’acqua sotterranei, per ottenere un raffreddamento ancora più efficace. 

Nel corso del tempo gli iraniani hanno fatto evolvere la sua tecnica di costruzione e sviluppato l’estetica, aumentando il numero di aperture e aggiungendo decorazioni ornamentali in mattoni o in stucco. Le torri possono così essere quadrate, rettangolari, esagonali (soprattutto quando venivano utilizzate per le cisterne d’acqua), ottagonali o circolari. Un numero maggiore di aperture permette una maggiore resistenza alla pressione del vento, mentre una maggiore altezza permette di raccogliere maggiormente il vento. Ma non c'erano solo le Torri del vento: varie sono le tecniche di costruzione utilizzate dalle antiche popolazioni volte a garantire ottime condizioni di vivibilità anche in luoghi dove l’ambiente naturale era meno favorevole. Corti interneFon e muri spessi sono solo alcuni dei sistemi escogitati per il raffrescamento passivo dell’ambiente costruito. Sempre in Iran, già nel 3000 a.C. le case erano costruite con muri molto spessi, in modo da creare di giorno un forte accumulo termico nelle pareti, il cui calore era ceduto poi nelle ore più fresche della notte. Ulteriori accorgimenti che venivano adottati nelle costruzioni del tempo erano, tra le altre, l’apertura degli edifici quasi esclusivamente verso i cortili interni, prevalentemente piantumati in modo da evitare la radiazione solare dei muri, e, per cui l’aria calda tende a spostarsi nella parte alta della stessa, rinfrescando così le zone “basse” occupate.

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 Esistono all'incirca due tipi di Torri del vento: nel primo caso le torri a vento che ventilano gli interni per convezione, introducendo quindi aria fresca negli ambienti e spingendo fuori aria calda, mentre nel secondo le torri a vento che raffrescano la struttura per l’azione congiunta di convezione ed evaporazione dove la temperatura del flusso d’aria entrante si abbassa per ventilazione ed evaporazione, essendo l’aria spinta sopra un canale d’acqua o in un condotto interrato nel terreno profondo, in cui la temperatura si mantiene fresca e quasi invariata per tutto l’anno.

Le torri funzionano anche in assenza di venti, trasformandosi in una struttura di estrazione naturale, dove l’aria calda, che tende naturalmente a salire verso l’alto perché più leggera, esce dalle aperture del camino; di notte la torre si raffredda, quindi di giorno l’aria a contatto con la muratura fredda della torre diventa più densa, scende ed entra nell’edificio. La bocca del camino è disegnata in modo da creare una zona di bassa pressione alla sommità della torre e la caduta di pressione innesca una corrente d’aria verso il camino. Poi, durante il giorno la torre si riscalda, la muratura cede il calore creando una corrente d’aria discendente verso la torre. I muri di costruzione delle torri sono molto spessi in modo da avere un alto potere di accumulo termico cosicché innescano una forte differenza di pressione tra interno ed esterno. Inoltre le comunicazioni tra la torre e l’edificio possono chiudersi e aprirsi secondo le necessità con delle apposite porte che chiudono e aprono i condotti.

Badgir elevations and section (wind-catcher) (source: Federico... |  Download Scientific Diagram

Durante la costruzione delle torri a vento si tenevano in considerazione sia la direzione che la corrente maggiore del luogo, perciò si trovano diverse tipologie di torri a seconda del luogo. Per esempio, nel sud dell’Iran le torri a vento sono relativamente basse perché i venti soffiano generalmente a bassa quota. Le forme con molteplici lati sono più adatte nelle regioni dove le correnti d’aria sono multi direzionali, in quanto facilitano la cattura del vento. In questi casi i flussi, ascendente e discendente, vengono canalizzati separatamente e in modo simmetrico. Spesso sono usate a coppie: una torre in faccia al vento e una dietro che funge da “camino”. Anche la quantità d’aria viene regolata da schermi o da porte, ed in certi casi gli architetti posizionavano alla base del badghir un bacino d’acqua che a contatto con l’aria evaporava abbassando la temperatura dell’ambiente.

Inoltre, la ventilazione con un badghir veniva a volte realizzata in congiunzione con un canale sotterraneo, il famoso qanat, spesso per conservare il ghiaccio nelle apposite ghiacciaie o ventilare l’acqua condotta dai canali nelle cisterne ed evitarne la stagnazione. La ventilazione naturale non richiedeva quindi alcun dispositivo meccanico ed era sufficiente una velocità del vento superiore a 2,5 metri al secondo per far sì che lo scarto di pressione tra il basso e l’alto permettesse all’aria calda di risalire verso la cima della torre e a quella fresca di scendere verso il basso. Anche l’effetto camino, cioè la differenza termica tra l’interno e l’esterno dell’edificio aiutava a generare la circolazione d’aria.

L'Iran e il segreto dei Badgir, le Torri del Vento - Pars Today

Uno dei principi dell’architettura persiana è stato quello di privilegiare l’intimità alla bellezza esteriore degli edifici, poiché l’esposizione della ricchezza non è un tratto della cultura locale. Ciononostante, il badghir è un’eccezione a questa regola ed il loro numero, la dimensione e la loro decorazione indicavano la ricchezza del proprietario della casa. I luoghi di utilizzo più comuni delle torri del vento erano le case e i luoghi di culto, dove servivano per creare confortevoli situazioni di abitabilità anche durante la canicola estiva, e dove spesso erano combinate con altri elementi architettonici studiati per raffrescare gli ambienti, ad esempio fontane, pozze d’acqua, giardini interni, alberi.

Ma, come abbiamo già detto, venivano utilizzate nelle cisterne, dove erano usate per creare ricircolo d’aria all’interno della struttura, in modo da prevenire la nascita di muffe e microrganismi nelle zone più calde e prive di aereazione oltre che per mantenere l’acqua fresca anche d’estate. Nella città di Yazd l’altezza media delle torri del vento è di 5 metri e le più decorate sono state costruite nel XIX secolo per le dimore dei commercianti e dignitari della città. Sempre a Yazd si trova il badghir più alto dell’Iran con un’altezza di 33,8 metri, situato nel giardino di Dowlat Abad e fatto costruire nel 1748 dal governatore della città.

 

 FONTI

https://amitaba.net/paesi_e_tradizioni/le-torri-del-vento/
https://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/criteri-progettuali/torri-vento-sistemi-raffrescamento-833
https://www.vanillamagazine.it/le-torri-del-vento-i-climatizzatori-naturali-dell-antica-persia/

 

 

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