La tecnica giapponese dell’incastro

L’umanità propende alla continua ricerca e conservazione di nuove informazioni, tecnologie ed esperienze, un’evoluzione continua che aspira sempre alla scoperta e comprensione dell’ignoto. Ma come già detto precedentemente, è ormai necessario guardare a ciò che è sempre stato sempre presente sotto i nostri occhi, per secoli o anche millenni: le tradizioni artigianali costruttive.

Di recente abbiamo trattato un argomento simile riferito al contesto ambientale mediterraneo (lo puoi leggere qui), ma più nello specifico relativo alle tecniche costruttive nei climi caldo-aridi, con materiali e strutture legate alla conformazione geologica e geomorfologica del suolo. Oggi si fa il giro del globo e si atterra direttamente nell’estremo oriente. Il Sud-Est asiatico è sicuramente un territorio più rigoglioso, umido e ricco di risorse vegetali, estremamente legato alla cultura costruttiva del legno e dell’intaglio. Dalle abitazioni economiche, alle grandi architetture religiose, abbiamo una rosa di testimonianze edilizie vastissima.

Oggi analizziamo nello specifico l’architettura giapponese.

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Partendo dalle basi, grazie alle influenze costruttive culturali cinesi, la prima configurazione dello spazio che appare nell’architettura giapponese, circa millequattrocento anni fa, è quella degli edifici sacri, di culto sia buddista che scintoista. La composizione spaziale del tempio rimarrà un riferimento essenziale per tutto lo sviluppo dell’architettura giapponese. Si tratta di è uno spazio essenziale ed efficace, il cui basamento di legno, rialzato grazie a blocchi di pietra, è suddiviso in due spazi rettangolari: quello più importante (per il culto e per custodire gli oggetti sacri) è detto moya, mentre quello di passaggio (il luogo di accoglienza) è detto hisashi. Ci sono due possibili configurazioni: la prima è quella dove l’hisashi è posto prima del moya, separati semplicemente da una parete scorrevole; la seconda, più complessa, consiste nel porre il moya centrale creando un hisashi tutt’intorno. Ma la cosa più interessante dell’architettura giapponese è sicuramente l’arte dell’intaglio e dell’incastro del legno, anche per strutture di notevoli dimensioni.

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Molto prima che la minutaglia metallica diventasse essenziale per la stabilità dei giunti, i costruttori giapponesi usavano e tramandavano le tecniche di carpenteria all’interno delle corporazioni e delle famiglie per secoli. Nel corso del tempo, queste pratiche sono state perse, anche perché, se le tecniche di falegnameria tradizionali erano documentate in libri e archivi, le loro rappresentazioni bidimensionali erano difficili da visualizzare per i non esperti. Dunque, molte strutture tradizionali, come castelli e templi (oltre che le abitazioni), sono costruiti senza chiodi, utilizzando invece vari tipi di incastro.

In generale, nella progettazione delle carpenterie giapponesi, esistono tre tipi principali di giunti, classificabili più per utilizzo che per forma. La prima tipologia viene utilizzata tra le traverse e i supporti superiori e tra le traverse superiori e il reticolo. Considerando che la parte superiore della traversa di solito non è visibile, non fa differenza se i supporti e le estremità del reticolo si estendano sopra la parte superiore del telaio (Fig. 2-A). Per le varie giunzioni vengono utilizzati sia colla che chiodi, anche perché risultano molto facili da camuffare con la carta di riso presente nelle pannellature. La seconda tipologia di giunto viene utilizzata tra la traversa inferiore e i supporti e poi tra la traversa inferiore e il reticolo. In questo caso, i bordi e la metà inferiore del telaio sono chiaramente visibili e dunque si deve fare attenzione alla fattura dei bordi (Fig. 2-B). I giunti devono penetrare solo circa 2/3 della larghezza totale del traverso ed essere rifiniti con colla e chiodi. Questa specifica tipologia è più complessa da realizzare in quanto richiede strumenti più specifici (scalpello). Infine, la terza tipologia è utilizzata tra doghe e reticolo. Quando si ha completato la costruzione del telaio e del reticolo e si passa alla fase di assemblaggio, si effettuano tutte le regolazioni di rifinitura.

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Nel manuale Wood Joints In Classical Japanese Architecture, a cura di Torashichi Sumiyoshi e Gengo Matsui, vengono illustrate tutte le forme di incastro presenti nella architettura giapponese, per forma e rifinitura. Come affermano gli autori nella prefazione, questo libro vuole essere una raccolta di immagini e diagrammi esplicativi del patrimonio giapponese della carpenteria, il quale include anche le dimensioni, una caratteristica che non si trova nella maggior parte delle altre pubblicazioni sul tema. Questa raccolta non solo è solo concentrata sulla divulgazione della tecnica e la conservazione della cultura, ma si poneva come obiettivo quello di vedere queste tecniche utilizzate nell'architettura contemporanea. Apprendere dal passato per plasmare il presente.

Nell’architettura contemporanea giapponese moltissimi progettisti utilizzano il legno come elemento costitutivo dell’opera, tra i quali spiccano sicuramente due architetti che riprendono a piene mani queste tecniche: Shigeru Ban e Kengo Kuma. Del primo possiamo citare la copertura dell’Aspen Art Museum, ma anche tutti gli studi effettuati con i suoi Paper Tube. Del secondo si può dire che negli anni abbia esplorato tutti i possibili utilizzi del legno, inserendolo con successo nella maggior parte delle sue opere, tra cui uno dei più recenti, il SunnyHills Minami Aoyama Store a Tokyo.

 

Fonti

A Japanese Touch for Home, K. Yagi, International Ltd, Tokyo, 1982 https://ia800704.us.archive.org/28/items/Japanese_Touch_for_Your_Home/Japanese_Touch_for_Your_Home.pdf 

Wood Joints In Classical Japanese Architecture, Torashichi Sumiyoshi e Gengo Matsui, Ferenc Kovacs, J. Nagy, 1991 https://fabiap.files.wordpress.com/2011/01/wood-joints-in-classical-japanese-architecture.pdf

Medium - Art of Joinery in Architectural Design https://medium.com/thinking-building/art-of-joinery-used-in-recent-japanese-architecture-5e3d0e5aa4c1

Tueffel Engineering Consultants - Traditional Japanese Wooden Techniques Introduction of a Practical Usage and a Basic Interlocking Joint System https://www.patrick-teuffel.eu/traditional-japanese-wooden-techniques/?lang=en

Architizier - 18 Intricate Examples of Traditional Japanese Wood Joinery https://architizer.com/blog/inspiration/industry/japanese-art-of-wood-joinery/

Culture College - Architettura tradizionale giapponese http://www.cultorweb.com/Arch_JPN/AJ.html

The Joinery - Account Twitter che progetta incastri: https://twitter.com/TheJoinery_jp?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E748486468767612928%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Farchitizer.com%2Fblog%2Finspiration%2Findustry%2Fjapanese-art-of-wood-joinery%2F

 

Immagini

A Japanese roof, autore Nora Sanna (© Tutti i diritti riservati)

Schemi del moya e dell’hisashi, dalla rivista A Japanese Touch for Home

Schemi di incastro delle strutture portanti, dalla rivista A Japanese Touch for Home

 

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